giovedì 21 agosto 2025

La pipa gelato e il mio Braccio di Ferro

Negli anni ’80 c’era un gelato particolare: veniva servito dentro una pipa di plastica colorata. 


Dentro, un cremoso fiordilatte che si poteva gustare con un cucchiaino… oppure succhiandolo direttamente dal beccuccio, come se si stesse fumando un sogno dolce. 
Non ricordo la marca, ma ricordo perfettamente la sensazione. 
E soprattutto, ricordo cosa succedeva dopo.





Una volta finito il gelato, quella pipa diventava il mio oggetto magico. 
Io, appassionata dei fumetti di Braccio di Ferro, la stringevo tra le mani e mi sentivo come lui: 
forte, buffa, pronta all’avventura. 
Nel mio ripostiglio, insieme a Bongo, il mio compagno di giochi, 
inventavamo storie ispirate ai fumetti. Pisellino, Olivia, Braccio di Ferro… 
tutti prendevano vita tra le scatole, le scarpe e la luce che filtrava dalla finestrella.


La pipa gelato non era solo un contenitore. 
Era un portale. 
Un piccolo oggetto che mi faceva viaggiare tra sogni e fumetti, tra cucchiaini e risate.

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