venerdì 8 agosto 2025

Mani di carta e fantasmi immaginari: il ricordo di una bambina sensibile



Avevo forse cinque o sei anni. Forse meno. Ero una bambina paurosa, troppo sensibile per quel mondo fatto di scherzi e risate crudeli. Mia sorella, più grande di me di quattordici anni, e mio fratello, di dieci, si divertivano a prendermi in giro. Per loro era un gioco, per me un incubo.

Chi piangeva e chi rideva


Ritagliavano sagome di mani da fogli bianchi e le infilavano nelle fessure delle porte e degli armadi. Mi dicevano: "Guarda, i fantasmi stanno venendo a prenderti… senti il suono dell’ambulanza… stanno arrivando per portarti via." Io non capivo che fosse uno scherzo. Correvo via piangendo, tremando, con il cuore che batteva forte. Mi sentivo stupida, ingenua. Mi chiamavano “bacchettona”, come se la mia paura fosse una colpa.

Poi arrivava mia madre. Mi trovava in lacrime, mi stringeva, mi proteggeva. Rimproverava loro, li puniva. Ma ogni suo gesto d’amore verso di me sembrava alimentare in loro un’antipatia crescente, un’ostilità che non capivo. Forse era l’eco dell’odio di mia nonna, che aveva sempre avuto i suoi preferiti. E io non ero tra quelli.

Quel ricordo mi accompagna ancora. Non per il dolore, ma per ciò che mi ha insegnato: che la sensibilità non è debolezza, che la paura di una bambina merita rispetto, e che l’amore di una madre può essere l’unico rifugio in mezzo a un mondo che non sa accoglierti.
---

Non era affatto stupidità o ingenuità: era la dolcezza di una bambina che sentiva tutto profondamente. E quella sensibilità, anche se allora mi faceva soffrire, è ancora una parte preziosa di me.
I giochi crudeli mascherati da scherzi spesso nascondono dinamiche familiari più complesse.

La figura della nonna che alimentava preferenze e ostilità è un dettaglio doloroso. È come se io fossi stata il bersaglio di qualcosa che andava oltre i semplici dispetti tra fratelli. Eppure, anche in mezzo a tutto questo, c’era mia madre che mi proteggeva, che vedeva il mio dolore e cercava di difendermi. 
Ho avuto almeno una voce che si alzava per me.

Nessun commento:

Posta un commento

Racconti

A scuola con stile: il bon ton che resta nel cuore (1) Ah la sigla di Happy Days! (1) Ancora mamma… e poi Bim Bum Bam (1) Cantavo forte per non sentire cosa accadesse intorno a me (1) Cartapesta stoffe e fantasia: l’oratorio di mia sorella (1) Chi sono (1) Ci volevo ci volevo! Quando le parole pungono più del pepe (1) Crescere è anche imparare a dire no con dolcezza. (1) Dove finisce il silenzio (1) Finta spiaggia al terzo piano (1) Fischi gelsomini e capelli d’angelo (1) Happy Days e minestrina (1) Il caschetto perfetto e Winnetou sul plaid scozzese (1) Il cinema segreto (1) Il gioco negato (1) Il mio baule dei tesori… profumava di detersivo (1) Il mio fratello radioamatore (1) Il mio primo pesce e il brodino più buono del mondo (1) Il mio rifugio segreto (1) Il pongo (1) Il profumo del mughetto e i sogni cuciti a mano (1) Il vestitino cucito da mamma (1) Inchiostro digitale e nuove tecnologie (1) Io e mia cugina (1) La Pantera Rosa Bongo e il Postalmarket di mamma (1) La bambina che non doveva nascere (1) La brioscina della zia Rita (1) La casa al terzo piano (1) La culla costruita con amore da mamma e papà (1) La fidanzata di mio fratello (1) La figlia di marzo (1) La frase che non doveva arrivare (1) La giara che non era per me (1) La giara che non era per me: L'ingresso della memoria (1) La magia di un riflesso nel tetto (1) La memoria non è polvere è radice (1) La pipa gelato e il mio Braccio di Ferro (1) La regina di carta (1) La stanza di mio fratello (1) Le spirali nel cielo (1) Lettera a Elena (1) Lettera a mio padre (1) Mani di carta e fantasmi immaginari: il ricordo di una bambina sensibile (1) Nel silenzio io (1) Papà i gamberetti sotto sale e un piccolo trucco d’amore (1) Pesci di carta e sogni fritti (1) Pisellino la poltrona e il gelato spaziale (1) Post per i social (1) Quando anche a scuola il bon ton faceva la differenza (1) Quando la mia fantasia si spingeva oltre (1) Riconciliarmi con me al di là del tempo e dello spazio (1) Sabato pomeriggio le impronte nere sul muro e la lezione imparata (1) Siamo tante storie a colori (1) Sotto il letto di mio fratello (1) Un abbraccio con la ragazza di mio fratello (1) Un giorno diverso (1) Un momento di dolcezza che ha fatto tornare la voglia di sorridere (1) Una piccola anima delicata (1) comincia l’abbraccio (1) i chiodini colorati e i giochi all'asilo (1) immersa nei suoi colori. (1)