Il galateo del pollo
Alle elementari, ogni tanto, ci facevano fare refezione. Una grande aula piena di banchi diventava mensa, e a turno le maestre portavano i pasti. Noi bambini ci sedevamo ordinati, ognuno con il proprio piatto fumante davanti. Io aspettavo con impazienza il giorno fortunato: quello del pollo con le patatine. Oppure i ravioli al ragù. O la cotoletta con spinaci e patate lesse. Ma il pollo… quello era il mio preferito.
Quel giorno, il pollo era nel mio piatto. La maestra passava tra i banchi, controllava che mangiassimo, che non lasciassimo nulla. Quando arrivò da me, si fermò. Mi osservò in silenzio. Poi sorrise.
Io, piccola com’ero, non toccavo il pollo con le mani. Usavo coltello e forchetta, con precisione. Ripulivo l’osso alla perfezione, senza una sbavatura. Il grembiule? Impeccabile. Mentre gli altri tornavano a casa con macchie di sugo e patatine schiacciate, io sembravo uscita da una lezione di bon ton.
![]() |
La bambina col fiocco rosa e la maestra che sorride: Quando anche il pollo raccontava chi eri. |
All’uscita, la maestra raccontò tutto a mia madre. Disse che era incredibile, che a quell’età io conoscessi le regole del galateo. Mamma si illuminò. Quella sera, a tavola, lo raccontò a papà e alla famiglia. Era orgogliosa. E io, nel mio piccolo, lo ero anche.
Piccole eleganze
Non era solo questione di buone maniere. Era il mio modo di stare nel mondo: con grazia, con attenzione, con rispetto. Anche davanti a un pollo con le patatine.
E tu?
Hai un ricordo della mensa scolastica che ti ha lasciato il segno? Un piatto preferito, una maestra che ti ha osservato con sorpresa, un gesto che ti ha fatto sentire speciale? Scrivimi, raccontami, condividi: perché anche a tavola, da bambini, imparavamo chi un giorno saremo diventati.
Nessun commento:
Posta un commento