Caro papà,
Non so bene da dove cominciare, ma sento il bisogno di parlarti.
Anche se non sei più qui con me, la tua presenza continua a vivere nei miei pensieri,
nei sogni, nei gesti quotidiani. Ho sognato di te, e quel sogno mi ha toccato profondamente.
Ti ho visto giocare dei numeri al lotto, vincere, e piangere
dicendomi che potevi stare tranquillo per altri nove anni.
Quelle parole mi sono rimaste dentro.
Come se mi stessi dicendo che posso andare avanti, che sei fiero di me,
che mi proteggi ancora.
Mi manchi. Mi manca il tuo sguardo, il tuo modo di parlare, anche i tuoi silenzi.
A volte vorrei poterti raccontare tutto: le paure, le scelte, le gioie.
Vorrei sapere cosa ne pensi, se sto facendo bene, se ti sto onorando come figlia.
Ci sono momenti in cui sento il tuo abbraccio invisibile.
Come quando mi fermo a guardare il cielo, o quando ascolto una canzone che ti piaceva.
E ci sono giorni in cui il dolore è più forte, ma anche lì, sento che tu ci sei.
Questa lettera è il mio modo per dirti grazie.
Grazie per quello che mi hai insegnato, per l’amore che mi hai dato,
per la forza che mi hai lasciato.
E se c’è qualcosa che non ti ho detto abbastanza, è questo:
ti voglio bene. Sempre.
Con amore, Elena
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